UFL e Goals hanno fatto parlare di sé davvero molto in queste settimane, ma soprattutto UFL ha catturato l’attenzione di molti più giocatori. Merito di una comunicazione un po’ più chiara e, se vogliamo, concorrenziale nei confronti dei rivali FIFA ed eFootball (la nuova incarnazione di PES).
Cosa sappiamo di UFL? Ma soprattutto, può davvero vincere contro eFootball e FIFA? Vediamolo insieme!
Cosa sappiamo di UFL?
Con un comunicato stampa di Strikerz Inc., ossia lo studio di sviluppo di UFL, siamo venuti a conoscenza di dettagli importanti sul nuovo titolo calcistico. In primis è un gioco sviluppato in Unreal Engine 5, quindi lo stesso motore grafico di eFootball. La seconda cosa importante è la distribuzione come free to play, anche se il team di sviluppo l’ha leggermente modificata in Fair to Play.
Questo denominativo, sotto molti punti di vista, è leggibile come una frecciatina alle formule abbastanza pay to win che hanno sempre caratterizzato FIFA e PES. Anche se, bisogna riconoscerlo, PES è sempre stato meno pay to win di FIFA. UFL quindi si proporrebbe come gioco competitivo, magari eSportivo, che non si basa quasi per niente su vantaggi marcati nel fare acquisti in-game. Sarebbe curioso capire quindi come intendono avere introiti regolari quindi, ma per ora lasciamo il beneficio del dubbio.
Per altre informazioni su UFL, puoi leggere la nostra news al riguardo!
UFL non ha speranze contro eFootball e FIFA
Arriviamo quindi alla risposta alla domanda iniziale. Purtroppo UFL non ha davvero modo di impensierire FIFA e PES, sotto nessun punto di vista. I motivi sono molti, principalmente si tratta di un discorso puramente economico.
eFootball e FIFA possono contare su un numero spropositato di licenze in esclusiva, che non possono essere utilizzate da nessun altro (e sono anche il motivo per il quale nessuno in questi anni ha anche solo provato a fargli concorrenza). La spinta mediatica, pubblicitaria e di appeal di questo vantaggio è incolmabile, non ci sta davvero nulla che ci si possa fare.
Anche la dicitura Fair to Play sa molto di fuffa, perché i videogiochi competitivi free to play devono, per forza, avere una progressione che possa portare il giocatore a spendere almeno qualcosina. Anche solo per accelerare una parte di progressione, non necessariamente rendendo inarrivabile qualcosa (come su FIFA Ultimate Team fino a FIFA 16). Serve la via di mezzo, che ad esempio Konami aveva in larga parte trovato negli ultimi capitoli di PES, sperando che la progressione di eFootball sia il passo avanti finale e non un passo indietro.
In definitiva, sulla carta non ci sono i presupposti materiali per avere successo. Chi gioca i calcistici ne gioca uno, al massimo due e il secondo sarà per tutti eFootball in quanto free to play anch’esso. Nessuno ha né il tempo né la voglia di abituarsi a un terzo videogioco, perché le dinamiche di gioco, la fisica e così via vanno assimilate nella memoria muscolare. Già alternando PES e FIFA la gente usciva matta pad alla mano, figuriamoci con un terzo titolo. Per avere successo dovrebbe diventare il main game dei suoi giocatori, e non accadrà mai con eFootball e FIFA in commercio.
Cosa ne pensi di UFL? Dicci la tua con un commento! Appuntamento al prossimo editoriale!