Guardando il gameplay di 10 minuti su The Legend of Zelda Tears of the Kingdom, del quale abbiamo anche già parlato in un altro editoriale, una domanda è nata spontanea nella testa di molti appassionati e non solo: stiamo veramente assistendo all’obsolescenza di Breath of the Wild? Vediamolo insieme!
Indice dei Contenuti
- 1 Breath of the Wild poteva venire superato solo da Zelda Tears of the Kingdom
- 2 Iscriviti alla nostra Newsletter!
- 3 Codici di Destiny 2 da riscattare a dicembre 2023
- 4 Codici per MTG Arena di dicembre 2023
- 5 Suicide Squad Kill the Justice League sarà anche offline
- 6 Quali sono i codici di dicembre 2023 per Genshin Impact?
Breath of the Wild poteva venire superato solo da Zelda Tears of the Kingdom
Il concetto di base è che probabilmente gli unici in grado di superare in qualità Breath of the Wild, sin da principio, sono sempre stati proprio i suoi creatori. Ci si è sempre chiesti però come si sarebbe potuto fare. Certo, c’era potenzialmente diverso lavoro di ribilanciamento da fare per alcuni aspetti del gioco, come la durabilità di alcune armi per fare un esempio banale, ma a quel punto cosa sarebbe stato Zelda Tears of the Kingdom se non un Botw 2.0 riveduto e corretto?
Eppure il coniglio dal cilindro è stato tirato fuori davvero, con nuove meccaniche sistemiche che in breve aggiungono l’ingegneria a un gioco che già presentava chimica e fisica! Se non lo hai ancora fatto ti consiglio di recuperare l’editoriale precedente, lo trovi cliccando qui! Il tutto con la stessa, ovvia, premessa dell’altro giorno: parliamo pur sempre di un gameplay di 10 minuti su alcune meccaniche nuove, quindi ogni analisi che ne si può tirar fuori non necessariamente rispecchierebbe la qualità effettiva del titolo, sia al rialzo che al ribasso.
Basandoci quindi unicamente su quello che abbiamo visto, sulle meccaniche che ci sono state presentate, possiamo dire che Zelda Tears of the King stia davvero rendendo obsoleto Botw? Potenzialmente sì, l’aggiunta di un’effettiva ingegneria, della fusione tra armi con oggetti o armi con armi e, perché no, la possibilità di far tornare indietro nel tempo un oggetto (come le rocce cadute dal cielo, rendendole veri e propri ascensori) sono tutti fattori che rendono effettivamente Botw molto meno profondo, a un confronto diretto. Sempre tutto sulla carta, ma onestamente parlando si tratta di Nintendo quindi i dubbi non sono poi moltissimi.
E non si tratta nemmeno di fare i faziosi, di essere acciecati dall’hype o cose simili, perché basta aver giocato Botw per capire cosa significa avere queste nuove meccaniche sistemiche, considerando anche il quasi sicuro mantenimento di quelle precedenti. Zelda Tears of the Kingdom sta poi generando lo stesso effetto di Botw anche in un altro aspetto, il sempreverde fattore “e quindi?”.
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Cosa intendo? Beh mi ricordo bene quando di Botw si diceva “ok ti puoi arrampicare, e quindi? Ok puoi esplorare dove vuoi, e quindi?” e così via, perché è il tipo di gioco che da vedere non renderebbe mai l’idea di cosa voglia dire giocarlo. Là fuori è pieno di giocatori che non erano particolarmente intrigati da tutte queste piccole interazioni col mondo di gioco, poi però lo hanno giocato e hanno drasticamente cambiato opinione. Mai come con questi capitoli di Zelda vale la regola del “vederlo è un conto, giocarlo è un altro“.
Ecco perché, ripeto, prima di dare qualsivoglia giudizio effettivo è meglio aspettare l’uscita, ma anche se Botw si dovesse confermare nettamente inferiore a Zelda Tears of the Kingdom di certo non diventerebbe un brutto titolo, anzi rimarrebbe almeno il secondo miglior gioco per Nintendo Switch (e il migliore per Wii U). Manca sempre meno al 12 maggio, e quello sarà il momento della verità.
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