Chi lo avrebbe mai detto, un altro articolo su The Last of Us Parte 1! Ne avrai sicuramente letti a bizzeffe oramai, e ti starai forse chiedendo come mai io ne stia parlando solo ora. Facile, avendolo dovuto comprare di tasca mia al Day 1, e lavorando, ho dovuto un attimino giocarci prima di poterne parlare con cognizione di causa, e quindi eccoci qua!
Quante ne sono state dette finora su questo gioco, ma siamo tutti concordi che la frase più frequente sia stata “costa troppo”. Ci sta, non di certo come skin da 25 euro (e quelli sì che sono soldi spesi dannatamente bene!). Però si sa, questo settore si scandalizza con gli stessi criteri delle voglie della gravidanza, quindi sorvoliamo e vediamo perché invece, a mio modestissimo avviso, questi 80 euro siano spesi veramente bene (e in quali casi).
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The Last of Us Parte 1 vale davvero 80 euro?
La cosa bella di questa domanda è che qualunque risposta si provi a dare sarebbe sia giusta che sbagliata allo stesso tempo, ma per capire il motivo dietro questa considerazione dobbiamo fare un piccolo viaggio nel tempo. Siamo nell’autunno del 2013 e, a grandi linee nello stesso periodo, sono appena usciti sia The Last of Us che GTA 5. Due autentici colossi del panorama videoludico non solo di quell’annata ma forse degli ultimi 10 anni.
Il primo è un’avventura narrativa con un gameplay da survival horror, il secondo è un gigantesco free roaming pieno zeppo di attività e interazioni ambientali, con un ottimo comparto multiplayer e una storia avvincente. Entrambi listati a circa 60 euro al day 1, o giù di lì. Non penso ci siano molti dubbi su quale dei due fosse il titolo con il quantitativo di contenuti maggiore in assoluto no? Ecco. Non che la quantità sia più importante della qualità, anzi, però comunque quando si spendono 60 euro un po’ la si considera.
Anche ai tempi quindi si sarebbe potuto dire che non valeva quei soldi, perché ci stavano esperienze videoludiche di altissimo livello che, allo stesso prezzo, potevano risultare più soddisfacenti. Tutt’ora abbiamo casi simili nel panorama videoludico odierno. Un Mario Golf, prezzo intero, è al pari di Mario Odyssey. Mario Golf vale quanto Odyssey o solo 10 euro in meno di Zelda Breath of the Wild? Assolutamente no! Eppure non mi sembra che si siano mai fatti articoli sul suo prezzo.
Ma facciamo anche un esempio che mi tocca in quanto ci faccio le guide. Pokémon Spada e Scudo valgono tanto quanto, che so, Xenoblade Chronicles 3? Assolutamente no, il quantitativo e la qualità dei contenuti non sono paragonabili, eppure se vai sul Nintendo eShop 60 euro da una parte e 60 euro dall’altra. Qualcuno ha fatto degli editoriali su quanto uno dei due sia sovraprezzato? No!
Ma non fermiamoci qui, torniamo sul discorso delle skin. Oggetti digitali privi di qualsivoglia valore reale o concreto, neanche fossero nft, listati a prezzi ben superiori a molti giochi indie di grandissimo valore artistico o ludico. Nessuno dice una parola, nessuno fa un editoriale sulle skin di Fortnite, zero, niente di niente.
Siamo quindi proprio sicuri che The Last of Us Parte 1 non valga 80 euro nel panorama videoludico odierno? Siamo sicuri che The Last of Us Parte 1, in un mondo dove Babylon’s Fall è a un tiro di schioppo da quel prezzo, sia esageratamente sovraprezzato? Siamo sicuri che The Last of Us Parte 1 non sia una spesa videoludicamente oculata in confronto agli acquisti compulsivi di contenuti inutili nei free-to-play, venduti peraltro a prezzi senza senso?
Ovvio che a 60 euro sarebbe stato meglio, nessuno dice di no e nessuno lo dirà mai. Però per come tutti gli esempi fatti finora è pretenzioso, fuori luogo e inadatto dare una risposta oggettiva. Io sono tifosissimo di una squadra di calcio, 50 euro per vedermi una partita in tribuna li spenderei. Se qualcuno, non tifoso, mi vedesse comprare il biglietto mi consiglierebbe di andare dalle 4 alle 5 volte al cinema piuttosto, ma per me che sono tifoso vale la pena rinunciare a 5 film per vedere la mia squadra del cuore dal vivo, è soggettivo.
“Eh ma è un Remake!”
Chiudiamo con la questione più spinosa, ossia che quello di cui stiamo parlando è un remake e non un gioco fatto da zero in tutto e per tutto. Per quanto gli assets possano esser stati ricreati, per quanto ci sia stato tanto lavoro dietro per ricostruire il tutto nel modo più fedele possibile, per quanto siano stati fatti tanti miglioramenti nell’IA e nel feeling con i controlli, comunque molto del lavoro originale nella pre-produzione è venuto meno, così come molto del lavoro sul level design e il game design (dato che è stato ricalcato quello originale, e non ideato da zero con annessi tentativi prima di trovare la quadra finale).
Tutto quanto verissimo, però posso essere sincero? Come detto ho voluto aspettare di giocarci per poterne parlare, e l’ultima volta che avevo giocato a The Last of Us è stato al lancio su PS3. Non avevo quindi molta memoria del gioco in sé, pur ricordandomi ovviamente molto bene la storia e le scene più importanti, ma del gioco in quanto gioco ricordavo solo quanto non mi trovassi poi troppo bene pad alla mano.
The Last of Us Parte 1 in questo è un gioco totalmente svecchiato, sembra di giocare a una versione più rifinita del 2. Anche i miglioramenti all’intelligenza artificiale si fanno sentire non poco (quasi alla difficoltà massima) e sto trovando sfida nel giocarlo, nel gestire minuziosamente ogni risorsa e soprattutto ogni singola pallottola.
Anche e soprattutto grazie a questi doverosi accorgimenti e migliorie, anche il level design delle varie sequenze risulta più a fuoco, meno punitivo e più solido. Giocare The Last of Us Parte 1 non è come giocare quello della PS3 con grafica e fisica da PS5, è come giocare tutt’altro gioco. Finalmente giocare The Last of Us è piacevole, dannatamente piacevole, e personalmente mi sto divertendo molto. Poi io negli sparatutto punto sempre all’headshot per abitudine, quindi mi trovo benone con cose come “hai questa pallottola, fattela bastare”.
Tutto molto soggettivo, ci mancherebbe, però è proprio questo il punto. Io ho acquistato The Last of Us Parte 1 con una promozione, non dico quale per non farla sembrare una marchetta, che me lo ha fatto pagare molto di meno, mettiamola così. Però col senno di poi lo avrei pagato anche 80 euro, sarebbero stati soldi spesi benissimo, perché a distanza di quasi 9 anni mi ha fatto innamorare di nuovo di questo gioco, anzi più di prima.
Ho provato parallelamente anche la remastered con il PlayStation Plus e, onestamente, non è la stessa cosa. Sì è vero, i vecchi modelli hanno dei piccoli vantaggi (come il non far sembrare Ellie una ragazza di 17 anni) ma a livello di espressività e recitazione, e quindi di emozioni che suscitano, sono due cose completamente diverse. Ellie e Joel bene o male li avevamo già visti nel 2 durante i flashback, quindi l’impatto è stato minore pur essendo stati ulteriormente rifiniti, però Tess per me è stato un colpo al cuore e le sue scene hanno acquisito un valore emotivo clamoroso con il remake (ovviamente è un discorso che si applica a tutti i personaggi non presenti nei flashback del 2, ma Tess è quella che mi ha impressionato di più).
Si torna al discorso della qualità. Prima di giocare The Last of Us Parte 1 non credevo che ci sarebbe stato bisogno di un remake, non era un gioco così tanto vecchio e soprattutto c’era già un’ottima remastered, però giocarlo in questa nuova veste ha un gran fascino, ed è anche un gran toccasana per coloro che ai tempi, come me, lo trovavano molto legnoso.
In definitiva
Non sarò io a dirti di comprare o meno The Last of Us Parte 1, non ne ho motivo. Ti invito solo a non farti fuorviare poi troppo da ciò che leggi in giro. “Vale 50”, “Vale 60”, “Vale 45”, tutte chiacchiere da bar senza nessun tipo di logica, viviamo in un mondo dove GTA 5 è stato comprato quasi full prize tre volte in tre generazioni diverse, questi discorsi non hanno mai avuto senso e di certo non lo avranno ora.
Io stesso ero convinto che non li valesse 80 euro, sono sincero, ma mi sono ricreduto giocandolo. Certo, il confronto col prezzo della remaster adesso è a dir poco impietoso, però se non hai problemi di budget ti consiglio di valutare The Last of Us Parte 1, di non dare per scontato che siano soldi buttati. Ovviamente, alla fine della fiera, la decisione spetta a te!
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