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TGA 2021 senza big, quando è stata l’ultima volta?

the game awards 2021

Ai TGA 2021 (The Game Awards) si è sentita la mancanza di giochi realmente “colossali”. Quei titoli che catalizzano l’attenzione e gli acquisti dei giocatori, facendo parlare di sé per merito della loro grande qualità. Non solo, sono mancati anche i soliti giochi “commerciali” alla Assassin’s Creed per dire, qualcosa che polarizzasse un minimo la scena.

Vero abbiamo avuto Resident Evil 8 e Metroid, ma per un motivo o per un altro non hanno lasciato un segno indelebile. Resident Evil 8 è un ottimo gioco, Metroid Dread è un giocone, ma entrambi non sono equiparabili all’impatto sul mercato che hanno i Breath of The Wild e i The Last of Us di turno. Si è parlato quasi di un unicum nella storia, quando in realtà un’annata simile l’abbiamo già vissuta in tempi recenti. Ecco quando.

I TGA 2021 sono in buona compagnia, ci sta il 2014

L’ultima edizione simile ai TGA 2021 è di ben sette anni fa, ossia la prima in assoluto. Ai The Videogame Awards 2014 infatti ci fu lo stesso identico problema, a seguito di un’annata povera di giochi realmente centralizzanti. Non che mancassero gli sprazzi di alta qualità, esattamente come non sono mancati ai TGA 2021, però anche in quel caso erano pochi e decisamente poco memorabili o “virali”.


A vincere fu Dragon Age Inquisition, titolo di cui ci si è dimenticati forse troppo facilmente e del quale tutt’oggi si ricordano solo gli appassionati. A seguire ci fu Dark Souls 2, che per tanti versi è stato un po’ il “figlio della serva” della saga nella sua versione originale (quindi non la Scholar of the First Sin). Fu anche l’anno di Heartstone, vero, ma anche in questo caso non parliamo certo di un capolavoro, inoltre il suo successo è figlio quasi unicamente dell’essere uscito gratis, in un momento in cui i “videogiochi di carte” erano pochi o inesistenti.

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Fonte (Electronic Arts)

Uscirono anche Destiny e Titanfall, due ottimi concept però sviluppati senza sfruttarne bene il potenziale. Non a caso entrambi ricevettero dei sequel due anni dopo, dove invece la formula era molto più a fuoco e consistente. L’unico gioco rimasto impresso ancora oggi, e solo grazie alla sua versione Deluxe per Nintendo Switch, è paradossalmente Mario Kart 8. Anche in questo caso, però, di certo non un Breath of The Wild o vagamente tale.

Come nei TGA 2021, tanti ottimi giochi, sicuramente meritevoli di attenzione e da valutare per un acquisto, ma nessun peso massimo. Paradossale se ripensiamo a edizioni come quella del 2017, dove invece se avessimo distribuito quei titoli in giro per le altre edizioni, probabilmente, ce ne sarebbero stati almeno altri 3 di Game of The Year tra quelli.

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Uno spreco che Odyssey sia uscito lo stesso anno di Botw, non trovi? – Fonte (Nintendo)

TGA 2021 e 2014 hanno qualcosa in comune

Le edizioni TGA 2021 e 2014 sono entrambe legate da un filo particolare, ossia essere figlie di annate di transizione generazionale. Il 2021 è stato il primo anno di PS5 e Xbox Series X|S, il 2014 fu il primo di PS4 e Xbox One. Non è un caso, banalmente i fuochi di artificio arrivano sempre un pochino dopo all’interno di una generazione, per poi culminare tra la metà e la fine. Bloodborne e The Witcher 3 sono del 2015; il primo Overwatch, Dark Souls 3 e Civilization VI del 2016; Horizon, Mario Odyssey e Breath of The Wild sono del 2017 e così via.

overwatch cover
che bello era quando si poteva giocare a Overwatch senza scandali di mezzo! – Fonte (Blizzard)

Considerando che razza di line-up ci aspetta nel 2022, in senso positivo ovviamente, non possiamo che essere ottimisti. Già solo partire con Elden Ring e il nuovo Horizon basterebbe, eppure ci aspetta molto altro (salvo rinvii). Quindi godiamoci queste ultime settimane per sfoltire il nostri backlog, perché da Febbraio in poi si salvi chi può!



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Chi l'ha scritto?

Alessio Fuscà

Videogiocatore incallito da 17 anni, gioco al VGC di Pokémon dal 2017 e sono alla mia seconda qualificazione ai Mondiali di seguito. I videogiochi sono la mia passione e nella vita faccio il Game Designer come lavoro principale.