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Silent Hill Remake deve essere ricostruito da zero secondo Toyama

silent hill remake editoriale nabbi.it

Silent Hill Remake è il titolo che bramano tantissimi appassionati del franchise realizzato da Konami. Negli ultimi giorni sulla possibilità di quest’arrivo si è espresso il creatore della serie survival horror, Keiichiro Toyama, il quale ha spiegato che un remake del genere significherebbe trasformare l’intero gioco. In che senso? Scopriamolo insieme!

Silent Hill Remake? Bisogna ripartire da zero

Tantissimi sono in attesa di Silent Hill Remake, e a questo proposito VideoGamesChronicle ha intervistato Keiichiro Toyama: l’uomo dietro il franchise che ci ha accompagnato per anni. Secondo Toyama realizzare Silent Hill Remake è decisamente più difficile rispetto alle ricostruzioni effettuate da Capcom per Resident Evil. 

La giustificazione è legata al gameplay del survival horror di Konami: «Penso sia molto più difficile realizzarlo perché il concept del gameplay è leggermente più vecchio. Non è un gioco action dove basta aggiustare il tiro per renderlo migliore, come accade con Resident Evil. Fare questo con Silent Hill Remake non renderebbe i fan contenti». 


silent hill remake originale mostro
Ecco uno dei nemici del gioco! – Fonte (Konami)

E come dargli torto? La gente che vuole Silent Hill Remake è quella super appassionata alla storia e che vorrebbe anche un piccolo soppalco per lavorare e migliorare anche quella. Soprattutto se consideriamo quella del primo capitolo del franchise, il quale è decisamente più caotico per come gli eventi vanno avanti. 

Ovviamente anche Toyama è d’accordo sul fatto che Silent Hill Remake abbia bisogno di rifarsi il look dopo così tanti anni. Sì, perché il primo capitolo della serie è uscito nel 1999: ben 22 anni fa! «Dal punto di vista visivo, è chiaro che non è fatto per le piattaforme moderne, quindi non ho nessuna obiezione nel modificare l’originale per renderlo più adatto all’era nella quale ci troviamo ora». Ovviamente se mettiamo le cose in prospettiva, i remake sono anche utili per mantenere vivo il ricordo di quel determinato gioco o franchise, quindi sono un processo naturale delle cose.

Ma a differenza dei film, che rimangono tali per sempre, vista la mancanza di interazione, lo stesso non è possibile applicarlo al mondo del gaming. Perché? I tempi cambiano e cambiano le esigenze dei giocatori, dunque gli sviluppatori devono adeguarsi a loro, così da poter vendere il prodotto che realizzano. Una delle cose che personalmente dà fastidio e la non-inclusione dell’originale all’interno dei vari remake e delle remaster che vengono realizzate. Sarebbe un buon modo per vedere le differenze tecnologiche tra com’era a com’è ora

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Gli intervistatori si sono poi allontanati da Silent Hill Remake e hanno voluto chiedere cosa ne pensasse dei remake in generale. Qui Keiichiro Toyama è stato davvero diretto e ha detto la sua senza mezzi termini: si tratta di operazioni che ripropongono i classici, sì, ma spesso nascondono una mancanza di originalità. In altre parole ha accusato gli sviluppatori di non avere fantasia, e per questa ragione si aggrappano ai classici così da avere vendite facili senza “troppi sforzi”

Toyama lavorerà a un ipotetico Silent Hill Remake?

Se speravi in un coinvolgimento di Keiichiro Toyama in Silent Hill Remake, le cose non stanno così. Un anno fa ha deciso di lasciare SIE Japan Studio per realizzare una sua software house: Bokeh Game Studio, insieme al lead designer di Gravity Rush (Junya Okura), senza dimenticare Kazunobu Sato, anche lui lead designer dell’esclusiva PlayStation 3 Puppeteer. 


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Preferisci vedere Silent Hill 2 Remake oppure il primo? – Fonte (Konami)

Durante gli scorsi The Game Awards il trio ha annunciato un gioco horror chiamato Slitterhead. Le uniche cose che sappiamo sono due: sarà brutale e ambientato in Giappone

Per quanto riguarda Silent Hill Remake, le speranze rimangono accese per via del prossimo grande show di Konami, che si terrà l’anno prossimo. Sì, in questa sede verranno annunciati un sacco di «progetti chiave». Non ci resta che aspettare.


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Chi l'ha scritto?

Angela Pignatiello

Classe '97. Appassionata di videogiochi fin da quando ha memoria, ne parlerebbe per ore. Cresciuta tra Metal Gear Solid, TOCA e Ace Attorney, apprezza ogni genere di gioco, purché diverta o abbia una bella storyline.