L’aumento di 50 euro di PlayStation 5 in quasi tutti i mercati globali (fatta eccezione per quello americano) ha fatto infuriare moltissimi videogiocatori. Aumentare il prezzo di una console a 2 anni dall’uscita è stata una scelta sulla carta scellerata, ma forse Sony non poteva concretamente fare altrimenti.
Una situazione complicata creata però dalla stessa Sony, con un susseguirsi di scelte fatte con le tempistiche sbagliate (e di comunicazioni non sempre chiarissime nel periodo precedente e successivo al lancio della console). Come si è arrivati quindi all’aumento di prezzo di PS5? Vediamolo insieme!
Indice dei Contenuti
PlayStation 5 è stata lanciata troppo presto
Torniamo un attimo indietro nel tempo, per contestualizzare cosa è (plausibilmente) successo davvero. Torniamo ai Video Game Awards 2019, quando Microsoft annunciò per la prima volta ufficialmente Xbox Series X. Un annuncio che scosse non poco il mercato, con tanto di conferma del lancio previsto per le vacanze invernali del 2020. Una mossa che ha messo fretta, probabilmente, a Sony per quanto riguarda il lancio di PlayStation 5!
PS5 in realtà era stata oggetto di teasing durante la stessa edizione dei VGA, dato che il suo logo è comparso al termine del primo trailer di Godfall. Non era però stata mostrata, né si è detto alcunché sulla finestra di lancio (si ipotizzava comunque fosse la stessa di Xbox).
PlayStation 5 però nel corso dei mesi successivi non si è mai palesata, nemmeno in qualche teaser. Una totale assenza di informazioni ufficiali, colmata parzialmente dagli immancabili rumors e da previsioni di vario tipo. Sarà retrocompatibile? I giochi PS4 gireranno a 60 fps? Quando esce Bloodborne remastered? Queste e altre domande sono state poste dagli utenti per mesi, fino all’annuncio ufficiale arrivato a giugno 2020 con il lancio previsto per metà Novembre.
L’entusiasmo era tanto, innegabile, ma non ci volle molto prima di scoprire alcune amare verità. Anzitutto non ci sarebbe stato alcun gioco inedito, e di grido, al lancio della console. Demon’s Souls era il remake di un gioco abbastanza di nicchia (a dir poco) e Spider-Man Miles Morales sarebbe uscito anche su PS4. La sensazione generale era quindi quella di una console che stava uscendo senza giochi di spessore, e che quindi non aveva ancora reale motivo di essere lanciata.
Il lancio perfetto sarebbe stato a fine 2021, con una line-up di giochi già più folta e Returnal/Ratchet & Clank che avrebbero potuto fare da trascinatori iniziali sfruttando molto bene le novità hardware (dualsense per Returnal e l’SSD velocissimo per Ratchet). Uno scenario ideale che però non era considerabile, non con Xbox che viene lanciata un anno prima.
Le conseguenze del lancio
PlayStation 5 non ha pagato solamente l’assenza di titoli di richiamo in esclusiva, non giocabili su altre console o piattaforme in nessun modo. Il prezzo più grande è stato l’avere poche, anzi pochissime, unità disponibili al lancio. Gamestop Italia ad esempio esaurì le scorte la notte stessa del reveal, mentre moltissime catene di negozi (persino Amazon) dichiararono il sold out la mattina seguente.
Ricordo di essere andato a fare delle commissioni quella mattina, erano tipo le 9, e passando di fronte a un Unieuro provai per curiosità a vedere se si poteva preordinare. Alle 9 di mattina erano rimaste 6 console preordinabili, 2 Digital e 4 con il lettore disco. Il resto è storia, tra bagarini che hanno approfittato delle scorte limitate e videogiocatori che avendo voluto aspettare sono tutt’ora impossibilitati a comprare PlayStation 5.
La questione bagarini è stata la più pesante da gestire, perché di base non è stata realmente gestita. I bot hanno fatto il loro lavoro indisturbati e a ogni drop di altre unità esse finivano quasi immediatamente. Ciò si è tradotto in un discreto numero di PlayStation 5 vendute, ma di accese ce ne sono poche in proporzione. Se ci mettiamo poi che PS5 venne venduta sostanzialmente in perdita, con l’intenzione di rientrare dei costi tramite giochi e servizi, ecco che la frittata è fatta.
Sony quindi non ha voluto alzare il prezzo di PlayStation 5, è stata costretta a farlo. Un po’ per disincentivare i bagarini (che adesso non hanno più gli stessi introiti di prima da una compravendita già priva di garanzie di rientro) e sia per mitigare le plausibili perdite economiche senza aumentare i costi dei giochi e dei servizi. Meglio 50 euro in più su una console il cui costo verrebbe comunque ammortizzato nel tempo, piuttosto che 5 o 10 euro in più su ogni gioco da qui alla fine del ciclo vitale della console.
Se però Sony avesse atteso un annetto in più, accumulando unità prodotte e lanciandole tutte insieme, forse non staremmo parlando di nulla di tutto questo. Vero, partire con un anno di ritardo rispetto a Xbox sarebbe stato compromettente, ma sbaglio io o Nintendo Switch è uscita 3 anni e mezzo dopo Xbox One e PlayStation 4? Per citare il presidente di The Pokémon Company Ishihara: ”Sono i giochi di assoluta qualità a far vendere l’hardware”. Switch poteva uscire anche nel 2012, ma senza Zelda BOTW, Mario Odyssey, Kirby e la Terra Perduta e altri capolavori non avrebbe venduto le unità che ha venduto.
PlayStation ha sempre avuto come punto di forza le esclusive, un po’ come Nintendo. Per quanto nel 2013 approfittò di fatto della falsa partenza di Xbox One, non avrebbe mai avuto quel successo senza Bloodborne, Horizon, Uncharted, God of War, The Last of Us 2 e il resto della line-up. Poi è chiaro che queste console non si vendono solo con i giochi di questo tipo ma anche e soprattutto con i vari FIFA e COD, ma li ha anche Xbox, eppure ha vinto PlayStation 4.
In definitiva PlayStation 5 si ritrova in una situazione scomoda creata, vuoi per necessità vuoi per altri motivi, da Sony stessa. Speriamo ovviamente che questo brusco aumento di prezzo, purtroppo necessario, non danneggi il percorso vitale della console sul mercato.
Cosa ne pensi? Dicci la tua con un commento! Ricordati di seguirci su Instagram per non perderti i prossimi speciali, trovi uno degli ultimi uscitI cliccando qui sotto!