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Hogwarts Legacy alla fine ha floppato? – Editoriale

hogwarts legacy avrà un sistema morale

Chi si ricorda l’hype nucleare dietro la release di Hogwarts Legacy? Un videogioco che per mesi è stato sulla bocca di tutti nel periodo pre-lancio, suscitando anche diverse polemiche in merito alla Rowling. Ovviamente un videogioco non lascia il segno per polemiche esterne, bensì per quella che è la qualità del prodotto e alla vigilia si azzardava anche un’ipotetica candidatura al Game of the Year.

Sono passati ormai diversi mesi dall’uscita di Hogwarts Legacy e la domanda sorge spontanea: che fine ha fatto? Come mai sembra essere completamente sparito dai radar? Vediamolo insieme.

Hogwarts Legacy è stato un po’ troppo sopravvalutato

Partiamo da un presupposto fondamentale: Hogwarts Legacy non è nella maniera più assoluta un brutto videogioco. Pur non essendo impeccabile, né faccia gridare al miracolo, sotto alcun punto di vista non è nemmeno un prodotto insufficiente e anzi ha dei meriti, e nemmeno di poco conto.


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Fonte (Warner Bros)

Anzitutto è stato un videogioco che ha avvicinato molti non videogiocatori al media, persone che magari fino a quel momento hanno giocato soltanto titoli estremamente casual. Hogwarts Legacy è un titolo che fa assaggiare al giocatore la struttura ludica di molti giochi attuali, con un mondo discretamente esplorabile, graficamente convincente è un buon numero di main e side quest. Insomma, l’abc (e spicci) di come vengono sviluppati i tripla A degli ultimi anni.

Una sorta di semplificazione rispetto a formule di gioco più avanzate, vero, ma appunto perfettamente adatta a chi, magari, si avvicina a certi tipi di gioco per la prima volta con Hogwarts Legacy. Chi pensa che sia facile fare un videogioco solido ma accessibile non ha ben chiaro di cosa parla, detto francamente, ma non bisogna nemmeno ignorare che certe semplificazioni (o limitazioni) hanno un peso nel lungo periodo.

La qualità videoludica finale di Hogwarts Legacy non è minimamente vicina a quella di tanti altri titoli usciti nel corso del 2023 finora, e forse a dare la sensazione di flop è proprio questo. Hogwarts Legacy è finito con l’essere “oscurato” dai titani usciti successivamente, a cominciare dal più titanico di tutti: The Legend of Zelda Tears of the Kingdom.

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Fonte (Nintendo)

Ormai serve qualcosa in più

Un problema simile lo sta attraversando anche Final Fantasy XVI, per fare l’esempio più recente, perché anche in quel caso si tratta di un gioco solido ma che non è nulla di più di un compitino molto ben confezionato. Arrivati a questo punto i compitini non durano più di qualche settimana, non sono memorabili e al di là di quelle che possono essere le storie narrate, anche di grande livello come quella proprio dell’ultimo Final Fantasy, a lasciare il segno deve essere anche l’esperienza di gioco.

Fare un paragone diretto con Nintendo sembra quasi un’ingiustizia, la grande N e i suoi studios interni operano a un livello inarrivabile per chiunque quando si tratta di Game Design, però qualche guizzo ogni tanto ci vuole. Il problema sorge quando il guizzo fa rima con rischio, e rischio non fa rima con soldi garantiti quando poi i costi di produzione di un videogioco (come lo stesso Hogwarts Legacy) sono parecchio alti.


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La domanda è: si può davvero proseguire senza nuovi guizzi nel 2023 o negli anni futuri? Considerando quanto facilmente e velocemente scivolano via titoli sulla carta importanti, come Hogwarts Legacy, forse la risposta è no. Nel mio non essere assolutamente nessuno, mi sono sempre immaginato come utile il creare, parallelamente ai tripla A, prodotti a rischio ridotto nei quali sperimentare nuove idee, per poi tenere quelle andate meglio e costruirci sopra il nuovo tripla A. Altrimenti questo cane immaginario continuerà in eterno a mordersi la coda, e chissà tra quanti Hogwarts Legacy si troverà il modo di fermarlo.

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Chi l'ha scritto?

Alessio Fuscà

Videogiocatore incallito da 17 anni, gioco al VGC di Pokémon dal 2017 e sono alla mia seconda qualificazione ai Mondiali di seguito. I videogiochi sono la mia passione e nella vita faccio il Game Designer come lavoro principale.