Google Stadia ha rappresentato uno dei più sonori flop videoludici della storia recente, un servizio in Cloud che non ha concretamente soddisfatto nessuno anche a causa, va detto, di una monetizzazione del servizio decisamente discutibile. La chiusura era quindi inevitabile e ormai nell’aria già da tempo, anche da prima che Google la annunciasse.
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Google Stadia però ha anche giocato un ruolo interessante in uno dei periodi più caldi degli ultimi anni, ossia nella fase di lancio di Cyberpunk 2077! Come? Vediamolo insieme!
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Google Stadia è stata sempre inutile, tranne che a Dicembre 2020
Ti sorprenderà forse sapere che molti videogiocatori hanno effettivamente giocato Cyberpunk 2077 su Google Stadia durante il periodo di lancio, complice anche numerose offerte che includevano il gioco, il Chromecast Ultra, il pad di Google Stadia e 3 mesi di abbonamento Pro a un costo praticamente identico a quello di Cyberpunk nuovo per PC/Console.
Quello è stato il momento di massimo splendore del servizio Cloud di Google, cavalcando l’onda di un gioco che volevano giocare tutti, indubbiamente, ma che pochi avevano effettivamente modo di giocare come si deve. Immagina anche solo tutti i possessori di una PS4 o di una Xbox One senza PC da gaming particolarmente attrezzati. Quella fetta di utenza ha fatto grande uso dell’offerta di Google Stadia, alcuni addirittura comprando prima il gioco su console e poi, dopo aver chiesto e ottenuto il rimborso, giocandolo direttamente su Stadia.
Ma come mai solo con Cyberpunk? Come mai si tratta solo di una fugace parentesi nella breve storia di Google Stadia? Perché quello fu l’unico momento nel quale il modello di monetizzazione del servizio, fino a quel momento molto criticato, venne effettivamente incontro alle esigenze dei videogiocatori.
Se pensiamo al Cloud Gaming così come viene concepito per esempio da Xbox, o anche dal Geoforce Now di Nvidia, non tutti i videogiochi al lancio sono disponibili o giocabili in Cloud, anzi le eccezioni sono davvero poche. Google Stadia era invece in grado di offrire questo tipo di servizio, di farti comprare e giocare l’ultima hit del momento senza avere necessariamente console o pc adatti per farlo.
Possiamo davvero dire quindi che la monetizzazione di Google Stadia fosse un errore? Ma se è un errore allora perché con Cyberpunk è stata un successo a suo modo? Perché nel mondo dei beni e servizi vendi i tuoi quando vanno a soddisfare i bisogni dei consumatori, quindi possiamo definire Google Stadia una piattaforma non necessaria ma di certo non sbagliata.
Banalmente nel mondo di oggi i videogiochi sono diffusissimi ma se togliamo il mobile gaming, che è forse il vero motore dei numeroni che si vedono a fine anno nei profitti del settore, i videogiochi “classici” non sono così tanto diffusi come pensiamo, non arrivano anche alla casalinga o all’autista che giocano sul cellulare nei momenti morti e basta.
Chi è videogiocatore ha già una console con la quale giocare, perché nei propri hobby si investono i propri soldi costantemente, e Google Stadia per un giocatore già dotato di console o di PC è inutile o quasi. Ecco quindi che possiamo correggere la frase iniziale, che era volutamente sbagliata in modo da far capire perché lo fosse. Non è stato sbagliato il concept, è stato semplicemente creato per un pubblico che non esiste.
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I videogiocatori senza piattaforme per videogiocare, o con piattaforme non al passo con i videogiochi attuali, non esistono. Anche quelli che magari sono in una situazione simile preferiscono risparmiare quei 60 euro di gioco e metterli da parte, per poi comprare anche solo una Xbox Series S il prima possibile. E a darci questa verità su Google Stadia è stato proprio Cyberpunk 2077, l’unico momento nel ciclo vitale del servizio di Google che moltissimi gamer si sono ritrovati nella posizione di vedere Stadia, pensarci attentamente e dire “sì, per Cyberpunk non ho altra scelta”.
Quindi addio Google Stadia e sappi che è davvero un peccato, perché non c’è niente di peggio per un servizio del nascere nel momento sbagliato per il target audience sbagliato, soprattutto quando è un servizio tutto sommato valido. Forse non siamo ancora pronti per quel tipo di Cloud Gaming.
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