Negli ultimi giorni sta imperversando sul web The Last Hope: Dead Zone Survival, universalmente riconsociuto come un clone molto low cost di The Last of Us per via della co-protagonista femminile (molto ispirata a Ellie, per usare un eufemismo) e per la tematica del post-apocalittico con gli zombie.
Ne hanno parlato in moltissimi sul web ma si sa, per giudicare al meglio un gioco non bisogna fare paragoni e, soprattutto, bisogna giocarlo e non soltanto guardarlo in qualche video. Per questo motivo ho deciso di investire questi 99 centesimi, prezzo promozionale per ancora una decina di giorni, e posso dire che The Last Hope non è brutto come sembra… è mooooooooolto peggio!
Indice dei Contenuti
- 1 The Last Hope a malapena funziona, sia tecnicamente che non
- 2 Iscriviti alla nostra Newsletter!
- 3 Call of Duty DMZ chiude i battenti: addio agli update
- 4 Guida e build per il Mattatoio di Zir – Guida per Nabbi
- 5 GTA The Trilogy arriva anche su Netflix
- 6 Xbox Game Pass su Nintendo Switch? Il desiderio c’è
The Last Hope a malapena funziona, sia tecnicamente che non
Se dovessimo affidarci soltanto al comparto tecnico ovviamente si parlerebbe di disastro annunciato, perché evidente come The Last Hope non sia affatto un prodotto all’avanguardia (per usare parole generose), non regge nemmeno il confronto coi tanto criticati porting per Nintendo Switch di tanti altri giochi. Il problema grosso di The Last Hope è che non ha ricevuto il MINIMO polishing.
Per dare un’idea, questa è la schermata del menu principale (che nemmeno ha il titolo del gioco peraltro). Solo 3 scelte: New Game, LOADING (santissimo il cielo) e Controls. Non una schermata delle opzioni, non un modo per regolare il volume interno, niente di niente. Da persona che le ha fatte più volte, sembra il menu dei giochi delle Game Jam (di quelli fatti con poca voglia però).
Dopo alcune diapositive che illustrano l’incipit narrativo, precedute da una schermata di caricamento che ricorda quando stai installando qualcosa di piratato, si entra nel gioco e la prima cosa che viene in mente è una forte nostalgia della schermata del titolo. Che The Last Hope fosse graficamente aberrante era sotto la luce del sole ma giocato forse addirittura peggiora, perché si fa molto più caso ai dettagli senza il codec di Youtube di mezzo.
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Dopo un paio d’ore di esplorazione ho cominciato a constatare i principali problemi tecnici ricorrenti, tra i quali un audio tarato come se stessi tenendo in braccio uno zombie donna con la bocca di lei vicino all’orecchio sinistro, mentre vieni inseguito da uno zombie uomo sul lato destro. Più volte mi è capitato di girarmi istintivamente per poi realizzare che non ci fosse nessuno attorno al mio personaggio se non qualche zombie a debita distanza.
Il dramma serio però l’ho raggiunto con il supermercato, il punto contemporaneamente più basso e più alto del gioco. La premessa è che ci sono due barre, una degli HP e una dell’Energia/Stamina, se compri il gioco a prezzo pieno le barre diventano 3 ma questo è un altro discorso. Dato che per ricaricare la barra dell’Energia serve il cibo sono entrato nel supermercato illudendomi di trovare quello che cercavo, quando in realtà nessun alimento lì presente era realmente raccoglibile o utilizzabile. Poco male, decido di uscire e cercare altrove.
Tralasciando che quando sono entrato la porta era di vetro e una volta dentro è magicamente diventata di legno, che è un dettaglio per pignoli se vogliamo, di fatto non era utilizzabile in alcun modo. Esatto, è stato messo il trigger che porta alla stanza del supermercato, ma non quello che riporta al mondo di gioco. Poco male (parte due), riavvio il gioco e riparto da quello che immaginavo essere il checkpoint, ossia quando esci all’aperto la prima volta. Dopodiché mi rendo conto di non aver effettivamente visto nessun autosalvataggio, né il gioco ti permette di salvare manualmente.
Clicco quindi su LOADING (sì sto ancora ridendo) e mi ritrovo esattamente dove ero quando ho chiuso, ergo quel salvataggio è ufficialmente da buttare in quanto sono ancora nel supermercato senza via di scampo. Non ho ovviamente intenzione di rigiocare quelle due ore e, oltre ciò, ho il terrore che questo scherzetto sia presente anche in altri edifici opzionali o presunti tali quindi no, non continuerò The Last Hope nemmeno pagato.
Ricordati di seguirci su Instagram per non perderti i prossimi speciali, trovi gli ultimi articoli usciti qui sotto.Non che di base serva poi a molto, dato che anche solo in quelle due ore è apparso evidente come sia un gioco fatto alla rinfusa, di fretta e senza sforzo creativo. Non che da The Last Hope mi aspettassi chissà quale game design eh, non prendiamoci in giro, ma è stato fatto tutto talmente male che non può essere semplice incompetenza. The Last Hope è stato fatto di fretta e pubblicato il più velocemente possibile, per poi messere messo a un prezzo promozionale di 99 centesimi per massimizzare gli incassi con chi voleva memarci sopra (presente e colpevole vostro onore).
Ovviamente ho riso di gusto e tutto sommato, preso come meme a pagamento, potrei quasi dire che ne è valsa la pena. Vengo da anni nei quali spendevo soldi per pacchetti nei quali non trovavo nulla (neanche specifico il gioco ma probabilmente ci siamo capiti), quindi non andrò rovinato per 99 centesimi, però se proprio vuoi unirti al meme fest fallo ora che costa così poco perché poi ci avviciniamo ai 10 euro. The Last Hope è un titolo rotto ancora prima che brutto e, perché no, se stai facendo un percorso di studi sul gaming o sulla programmazione tienilo da conto, può essere materiale da documento/tesina!
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