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Battlefield 2042 e le idee che non funzionano più

battlefield 2042 hazard zone

Giochi come Battlefield 2042 fino a una manciata di anni fa erano considerati quelli di punta. Esperienze relativamente simulative, realistiche per quanto possibile e che puntavano fortemente sul lato tecnico e grafico. Fino al 2012 inoltre si era ancora nel pieno della CoD mania, quindi qualsiasi sparatutto realistico aveva almeno un discreto successo.

Battlefield 2042 è ovviamente, come tutta l’omonima serie targata EA, considerabile un vero e proprio rivale della formula di CoD. Ancora più realistico, ancora più immersivo e ancora più portato a proporre una vera guerriglia di massa. La domanda però è una: questi concept funzionano davvero ancora oggi? Ecco perché non è più così.

Battlefield 2042: una Panda in un mondo di Ferrari

Partiamo da una premessa, i videogiochi dal ritmo più compassato non sono peggiori di quelli dal ritmo più frenetico a prescindere. Secondo questa logica, il primo The Last of Us sarebbe un gioco pessimo. Ci sono però generi che vanno realizzati dandogli un certo ritmo e altri che necessitano di un altro ritmo. Battlefield 2042 è di un genere che dovrebbe essere una Ferrari, mentre invece è una Panda.


battlefield 2042 bug combattimento
Fonte (Electronic Arts)

Hai mai giocato a uno degli ultimi Battlefield? I mezzi tecnici, uniti ai server più capienti, hanno permesso ai più recenti titoli della serie di avere mappe sempre più enormi e più giocatori al loro interno. Sulla carta una proporzione corretta ma che fornisce un’altra sensazione all’atto pratico.

Nei Battle Royale per esempio si è tutti contro tutti, quindi ogni singolo giocatore nella mappa è un’opportunità di gameplay attivo, nella quale sparare, mettersi al riparo, creare strategie lampo e così via. In un Battlefield, dove la metà dei giocatori sono tuoi compagni di squadra e la mappa è molto più vasta, il quantitativo di tempo che passa prima di poter effettivamente passare allo shooting è esorbitante.

Nei vecchi capitoli della serie le mappe molto più ristrette, con una minore distanza tra i punti di interesse, creavano un ritmo di gioco nettamente più bilanciato tra le fasi di approccio alla zona calda dello scontro e lo scontro vero e proprio. Questo bilanciamento si è completamente perso negli ultimi capitoli, incluso ovviamente Battlefield 2042.

battlefield 2042 bug
Ecco gli operatori – Fonte (Electronic Arts)

Ora l’esperienza di Battlefield, per un giocatore magari che è al suo primo capitolo della serie, si riduce in un passare interi minuti ad arrivare in un punto lontano della mappa. scendere dal veicolo (sarebbe follia andare a piedi) e prendersi una pallottola in testa da un cecchino nascosto chissà dove, senza nemmeno il tempo di capire dove stava o anche solo rispondere tirando fuori la propria arma. Vivi muori e ripeti, fino al click su “Disinstalla gioco” nella propria libreria virtuale.

Giocare agli ultimi capitoli di Battlefield, se non sei un veterano degli fps di stampo militare, è davvero frustrante. Se vuoi creare un mondo di gioco con atmosfera militare, pompato graficamente e via discorrendo, non è meglio a questo punto fare una campagna come si deve come ai vecchi tempi? Magari mettendo sì il multiplayer ma relegandolo a situazioni di gioco più dinamiche e di gran lunga meno tediose?


La chiusura del cerchio, oltre che inevitabile dimostrazione di quanto detto, è l’ennesima emorragia di utenti subita da un titolo della serie. Da Battlefield 1 in poi (che non è il primo ma il quinto capitolo canonico, seguito da uno chiamato “5” tra l’altro) ogni volta ci sta un esodo di utenti dopo pochissime settimane dal rilascio. Arrivati a questo punto, ci sarà forse un motivo? Il motivo, anzi i motivi, sono ciò di cui abbiamo parlato poco fa. Battlefield 2042 ne è solo l’ennesima prova, e chissà quante ne serviranno ancora prima che EA se ne accorga.


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Chi l'ha scritto?

Alessio Fuscà

Videogiocatore incallito da 17 anni, gioco al VGC di Pokémon dal 2017 e sono alla mia seconda qualificazione ai Mondiali di seguito. I videogiochi sono la mia passione e nella vita faccio il Game Designer come lavoro principale.