Come un fulmine al ciel sereno i tornei di VGC Pokémon e TCG, così come anche quelli di Pokémon GO e Unite, ieri hanno avuto una svolta storica: finalmente è stata comunicata la possibilità di portare ai tornei dei marchi sponsorizzati, come per esempio sulle proprie divise da gioco sia personali che relative al proprio team eSportivo.
Si tratta di un cambiamento storico nelle policy di The Pokémon Company International, in quanto apre a tutta una serie di scenari futuri estremamente positivi per la crescita, e soprattutto la sostenibilità, di una carriera professionistica nel circuito competitivo di Pokémon. Vediamo nel dettaglio come funzionerà!
Indice dei Contenuti
- 1 Sponsor nel TCG, VGC Pokémon, Go e Unite? Sì ma a determinate condizioni
- 2 Iscriviti alla nostra Newsletter!
- 3 Call of Duty DMZ chiude i battenti: addio agli update
- 4 Guida e build per il Mattatoio di Zir – Guida per Nabbi
- 5 GTA The Trilogy arriva anche su Netflix
- 6 Xbox Game Pass su Nintendo Switch? Il desiderio c’è
Sponsor nel TCG, VGC Pokémon, Go e Unite? Sì ma a determinate condizioni
Per quanto questa storica apertura alle sponsorizzazioni sia clamorosa ha ovviamente dei paletti, in quanto parliamo pur sempre di un brand pensato per tutti. Il VGC Pokémon, così come le altre “discipline” torneistiche basate sui mostriciattoli tascabili, devono quindi allinearsi necessariamente con questa filosofia. Nel concreto quindi di che paletti parliamo? Se sono un giocatore di VGC Pokémon, per esempio, cosa posso o non posso avere come sponsor sulla mia divisa/maglietta?
Anzitutto la linea guida universale è quella che il prodotto o il servizio che fa da sponsor debba rispettare due macro parametri: il primo è che esso deve essere adatto a tutte le fasce d’età (quindi sono vietate cose come marche di alcolici o app di dating, essendo roba prettamente per adulti); il secondo è che ciò che si sponsorizza non sia concorrenziale per Pokémon, quindi sono vietate le sponsorizzazioni per esempio ad altri videogiochi o giochi di carte. Di seguito le linee guida più dettagliate:
- Brand non adatti a tutte le fasce d’età
- Servizi di dating
- Alcolici, droghe di qualsiasi genere, materiale medico e tabacco
- Armi o esplosivi
- Gioco d’azzardo, scommesse o lotterie
- Campagne o agende politiche di qualsiasi tipo, o relative a questioni politiche
- Criptovalute (quindi sicuramente anche NFT, ndr)
- Rivenditori online noti come truffaldini o plausibilmente tali
- Qualsivoglia tipo di videogioco, gioco di carte, lega, evento, sviluppatore o publisher
Paletti perfettamente comprensibili e personalmente anche condivisibili, affatto eccessivi e perfettamente allineati con i principi del brand. Un giocatore di VGC Pokémon, tornando all’esempio di prima, potrebbe quindi presentarsi a un torneo con il logo di eBay o di NordVPN, ma al contempo non con quello della Peroni, di League of Legends o di Tinder (i nomi appena fatti sono da intendere come puramente casuali, non stiamo prendendo compensi per citarli).
Per quanto riguarda i team effettivi, amatoriali o addirittura ufficiali, sarà necessaria anche l’autorizzazione per il logo o in generale il contenuto grafico che lo rappresenta. Se nel logo di un team ci fosse una stilizzazione di un personaggio di un altro gioco, come del resto in quello del mio team c’è quella di Zacian, è bene accertarsi che non ci siano problemi di sorta ma tendenzialmente l’autorizzazione va chiesta a priori.
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Tutte le richieste vanno fatte singolarmente per ogni evento e devono essere inviate entro 3 settimane prima che un torneo venga svolto. Considerando come sia ignoto quanto sia responsivo il servizio che si occupa delle autorizzazioni, mandare la richiesta anche 5-6 settimane prima non fa un soldo di danno (consiglio spassionato).
Da giocatore di VGC Pokémon sono ovviamente felicissimo della notizia, e penso che nessun mio “collega” possa ritenersi dispiaciuto. In questo modo i giocatori più performanti potranno finanziare parzialmente, se non completamente, le proprie trasferte facendosi carico di sponsorizzazioni di vario genere, e in un mondo che economicamente si muove di pubblicità è assolutamente legittimo che sia così.
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Come accennato prima questa svolta renderà anche potenzialmente sostenibile una carriera effettiva nel VGC Pokémon e non solo, andando a sopperire un minimo il fatto che i montepremi dei major non siano affatto da capogiro (anzi). Un primo passo verso una maggiore legittimità del competitivo di Pokémon come eSport, sperando che ne arrivino anche altri partendo proprio da un ritocco ai montepremi. Incrociamo le dita, ma per una santa volta gg TPCI, stavolta te lo sei meritato tutto!
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