Starfield era sicuramente uno dei titoli più attesi dell’anno ed era anche il primo vero banco di prova per Xbox in questa next-gen (che ormai è più current che next). Titoli di un certo peso per la console Microsoft infatti ne abbiamo visti veramente pochi, di conseguenza le responsabilità sulle spalle di Bethesda erano tante. Ci sono però delle cose che nessuno (o quasi) vi dice di Starfield, ecco quali sono!
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Starfield è il gioco Bethesda definitivo… nel bene e nel male
Starfield è un titolo sviluppato da Bethesda Softworks, ossia gli stessi creatori dei The Elder Scrolls (Skyrim il più noto) e dei Fallout. Starfield è la loro prima IP originale dopo 25 anni ma a conti fatti non è altro che il classico gioco Bethesda con un setting diverso, quello spaziale appunto, ma occhio a pensare che sia un cambiamento unicamente estetico.
I pianeti di fatto fanno quasi da macro biomi e nelle intenzioni c’era probabilmente lo sfruttare le diverse gravità, cosa che francamente non è stata valorizzata davvero all’atto pratico. Il gameplay è poi forse il cambiamento più significativo perché in quanto shooter è molto più FPS e molto meno GDR rispetto a un Fallout, un miglioramento per quanto riguarda il feedback dei controlli ma un peggioramento perché, come in ogni gioco Bethesda, l’Intelligenza Artificiale non è esattamente il piatto forte. Una serie di medaglie a due facce ma con un unico punto in comune: Starfield si differenzia dagli altri titoli Bethesda in alcune cose ed è praticamente identico in altre. Al netto dei difetti nella realizzazione non si tratta di un problema concettuale, allinearsi con i propri lavori precedenti per certi versi è anche una questione di cifra stilistica. I problemi veri sono altri.
Per esempio, aveva senso realizzare interi sistemi solari con tanti pianeti “filler”, per così dire, solo per renderli credibili e aumentare l’immersione in termini di roleplay? Oppure era meglio un mondo di gioco meno saturo di corpi celesti, con però molto più focus su quelli effettivi utili a qualcosa? Personalmente tutte quelle zone vuote mi hanno ricordato quando andavo in giro su Fallout 3 e incontravo svariate distese di nulla, ma il nulla più assoluto, però Starfield porta davvero troppo all’esasperazione questo problema. A pesare tanto in tal senso è il non poter usare la propria navicella anche per sorvolare la superficie di un pianeta, una mancanza francamente incomprensibile e che avrebbe giovato non poco all’esperienza di gioco.
Un altro dei problemi è sicuramente l’ottimizzazione. Se su Xbox Series X Starfield si tiene in piedi dignitosamente, complice anche il compromesso dei 30 fps, su Xbox Series S il titolo lagga davvero tanto e ha cali di frame pesantissimi. Sulla console entry level di Microsoft non gira affatto bene e, anche se in forma meno seria, mi ha ricordato un po’ le prime settimane di Cyberpunk su PS4 e Xbox One. Anche su PC sono stati riscontrati dei problemi di ottimizzazione e per il momento ancora non è chiaro se e quando verranno risolti (nel dubbio cambiati il PC, cit.).
Un altro piccolo problema, più una svista in realtà, è il fatto che quando si ha un dialogo a scelta multipla in Starfield non appare, sopra le opzioni di risposta, l’ultima linea di dialogo che precede ciò a cui dovremmo rispondere. Praticamente se non capisci al meglio l’Inglese parlato e starnutisci al momento sbagliato potresti non sapere a cosa devi rispondere, e non costava veramente nulla rimediare a questa cosa. Problema peraltro che praticamente nessuno menziona eppure è una finezza di Quality of Life che sarebbe gradita, soprattutto nel 2023.
Se uniamo tutto quello che abbiamo appena detto a tutta una serie di sbavature minori sparse, come i laser che oltrepassano alcune piante come se non ci fossero oppure il trasporto dei corpi, che è gestito tenendo premuto A e spostando la levetta destra (se giochi con il pad è facile rendersi conto quanto sia sbagliato o perlomeno scomodo) otteniamo i VERI problemi che affliggono questo titolo. Senza poi contare i bug che NO, non sono “2-3” e chi vuole intendere intenda.
Detto questo però…
Non possiamo nemmeno far finta che Starfield non abbia dei pregi, che per certi versi sbaragliano alcuni dei difetti. Anzitutto la scrittura è effettivamente di alto livello, rende i dialoghi spesso interessanti (almeno a mio avviso) e sopperisce a una regia completamente statica — praticamente i dialoghi tra il nostro personaggio e gli npc si svolgono con l’npc di turno di fronte a noi, senza alcun movimento di camera o simili. Anche l’espressività dei personaggi è abbastanza piatta, si poteva decisamente fare di meglio ma non lo considererei un vero problema (non quanto il dover fare il contorsionista per spostare un corpo perlomeno).
Starfield oltre a un’ottima scrittura ha anche quello che, secondo me, è il miglior feeling con il gameplay mai realizzato da Bethesda. Hanno preso tutto quello che di buono era stato fatto in Fallout 4 con il gun play per poi rifinirlo e renderlo ancora più piacevole. Ai giochi Bethesda si è sempre rimproverato questo aspetto, qualcosa del tipo “tutto molto bello ma il gameplay è di legno”. Starfield invece è molto godibile pad alla mano, sempre se escludiamo il contorsionismo di cui sopra (eh lo so, mi è rimasto qua).
Arrivati a questo punto la domanda sorge spontanea ma è diversa da quella che ti aspetteresti o che potresti aver già letto. La domanda non dovrebbe essere: “si tratta davvero di Skyrim nello Spazio e con il gameplay migliorato?”, semmai: “è davvero un male che lo sia?“. Skyrim è stato venerato per anni per aver portato su larga scala i GDR occidentali rendendoli pane commestibile anche per i casual, non senza scontentare almeno in parte i puristi magari, però è oggettivamente rimasto in vita per quasi una decade e, al netto di tutto, tutto sommato è ancora godibile a suo modo.
Perché quindi Starfield, che è appunto un gioco alla Skyrim nello Spazio e con un gameplay migliorato, dovrebbe uscirne come un gioco non all’altezza? Ho letto tanti paragoni con Baldur’s Gate 3, forse era inevitabile uscissero fuori, ma vogliamo anche parlare di come Baldur’s Gate 3 abbia un bilanciamento del gameplay da GDR carta e penna in una struttura da GDR strategico? Vogliamo anche parlare di come abbia bug noti e tra i quali anche uno che cancella i dati di salvataggio? Vogliamo parlare anche di come la curva di progressione di Baldur’s Gate 3 sia veramente rigida? E a proposito di progressione, perché di Starfield devo leggere che non è il massimo che si possano trovare subito equipaggiamenti avanzati con accezione quasi negativa, quando in Elden Ring la medesima possibilità o non veniva menzionata o veniva vista come positiva?
Sto screditando Elder Ring e Baldur’s Gate 3? Lungi da me, e né sto dicendo che Starfield sia meglio o peggio perché sono tutti GDR ma molto diversi tra loro, sarebbe come comparare il Calcio con il Basket solo perché si usa una palla in entrambi. Non voglio nemmeno fingere che Starfield non abbia avuto moltissimo budget in più e molto più tempo per uscire, non è mia intenzione, ma da quando i titoli si valutano in base a quanti anni ci sono voluti o quanti soldi sono costati? L’ultima volta che ho controllato ero game designer come lavoro principale e redattore, content creator e player competitivo come attività secondarie, ma contabile non lo sono mai stato quindi non capisco perché dovrei fare io i conti in tasca a Bethesda.
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Salvo rarissimi casi un videogioco si giudica solo per come esce sul mercato, nel bene e nel male, tutto il resto sono scuse. Biomutant che viene fuori male perché erano 20 persone a farlo non è un problema mio, potevano fare un gioco più in linea con le loro possibilità produttive; Cyberpunk che esce “di fretta” perché la pipeline è stata gestita malissimo non è colpa mia, potevano gestirla meglio. Non sono scusanti come non è un’aggravante il budget e il tempo impiegato per fare Starfield. Se poi vogliamo fare la valutazione del percorso produttivo senza averne fatto parte va bene, divertiamoci a inventarci post mortem basati sul nulla, ma non andiamo da nessuna parte così. Vanno valutati i videogiochi, non chi li crea, e sarà semmai il direttivo di Microsoft a fare le sue valutazioni una volta analizzati i risultati commerciali e, ovviamente, averli paragonati ai costi.
Chiudo però con una riflessione: giocare a Starfield a me piace, pur non essendo mai stato un amante né di The Elder Scrolls né di Fallout, in quanto il gameplay mi ha sempre convinto poco e come detto in questo Starfield è molto migliore dei suoi “cugini”. Ho visto che questa è una sensazione diffusa, il constatare il fatto che Starfield abbia svariati difetti ma che comunque si rimanga chiusi a giocare volentieri per molte ore. Mi chiedo quindi: se un gioco ti cattura, ti prende, ti fa stare volentieri col pad in mano a giocare e così via magari sì, potrebbe non essere un gioco realizzato benissimo tecnicamente, ma possiamo veramente definirlo medio o addirittura un fail? A ognuno la sua risposta alla domanda.
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