Alcuni giocatori di Pokémon GO hanno realizzato un metodo per far boicottare il gioco per smartphone al maggior numero di persone, così da danneggiare Niantic e The Pokémon Company e sperare che i Raid Remoti vengano rimossi. Alcuni però hanno deciso di essere più violenti e hanno minacciato di morte gli sviluppatori, cosa che non è mai comprensibile e mai accettabile.
Indice dei Contenuti
- 1 Minacce di morte agli sviluppatori di Pokémon GO
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- 3 GTA The Trilogy arriva anche su Netflix
- 4 Xbox Game Pass su Nintendo Switch? Il desiderio c’è
- 5 Baldur’s Gate 3 darà un nuovo finale per Karlach
- 6 Tutta la fauna di Animal Crossing da novembre 2021
- 7 Quali sono i codici di novembre 2023 per Genshin Impact?
- 8 La serie TV di Fallout è canonica!
Minacce di morte agli sviluppatori di Pokémon GO
Gli sviluppatori di Pokémon GO hanno fatto sapere dei cambiamenti ai Raid Remoti, scatenando il caos nella community. Ma se molti hanno deciso di puntare sul boicottaggio e sul danneggiare economicamente l’azienda, altri hanno scelto una strada più violenta.
La software house che ha sviluppato Pokémon GO, Niantic, ha pubblicato un tweet sulla Giornata Internazionale della Visibilità per le persone Transgender. Ma alcuni giocatori hanno sfruttato l’hashtag #HearUsNiantic per criticare la scelta sui Raid Remoti.
Come sono collegate le due cose? Beh, alcuni hanno notato che Niantic ha nascosto alcuni commenti. Molti di questi erano sulla situazione dei Raid Remoti, ma altri insultavano le persone transessuali. Quindi insieme alle critiche sul gameplay, si sono aggiunti dei commenti transfobici.
Il punto di non ritorno è arrivato quando alcuni hanno trovato l’account di un dipendente di Niantic: Tyler, il Global Community Manager di Pokémon GO. Il ragazzo ha iniziato a ricevere delle minacce di morte, e l’ha fatto sapere tramite il suo account Twitter. Ti lascio qui sotto le sue parole.
La patch che cambierà i Raid Remoti a Pokémon GO arriverà il 6 aprile 2023, quindi fra 2 giorni sapremo se vinceranno i giocatori oppure no. Anche se con queste minacce, non si va mai da nessuna parte.
Poi lo sfruttare una minoranza solo per fare la voce grossa e far girare di più il malcontento tramite l’hashtag dedicato alla giornata internazionale per i transessuali, è uno dei punti più bassi. È molto meglio sfruttare metodi non violenti. È sempre meglio fare così.
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