In queste settimane la serie Pokémon è tornata al centro delle polemiche, per via dei remake di Pokémon Diamante e Perla. Diamante Lucente e Perla Splendente sono infatti accusati di essere sempre la solita solfa, tra l’altro come dei remake pigri e assolutamente non meritevoli di attenzione. Su questi ed altri deliri di utenti isterici torneremo più tardi con un altro Speciale, oggi però l’argomento è un altro.
I giochi Pokémon sono davvero sempre stati tutti uguali tra loro? Si tratta sempre della solita minestra riscaldata? Ovviamente no, ecco perché.
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La serie Pokémon si è sempre reinventata
I primi capitoli della serie Pokémon, ossia Rosso e Blu, sono nati in Giappone nel 1996 ed erano giochi per il primo Game Boy, tra l’altro console a dir poco a fine ciclo vitale. Procurarsi un Game Boy per i giocatori giapponesi era facilissimo in quel momento, costava così poco che persino un bambino con qualche paghetta poteva acquistarne uno. La fortuna della serie Pokémon fu anche un po’ quella, oltre ovviamente alle leggende metropolitane prima e alla serie animata poi.
In origine Pokémon Rosso e Blu erano molto primordiali, sotto tanti punti di vista. Le mosse erano poche. molte meccaniche erano ancora sbilanciate (come il Brutto Colpo che era più probabile tanto più si era veloci rispetto all’avversario) e in generale l’esperienza di gioco era molto grezza. Senza ovviamente contare i vari bug, glitch e via discorrendo che per certi versi lo hanno addirittura reso più iconico. Anche per questo, la seconda generazione aveva il sapore di rivoluzione.
Innanzitutto vennero aggiunti due nuovi tipi, ossia l’Acciaio e il Buio, con conseguenti nuovi Pokémon e nuove evoluzioni (come nel caso di Steelix e Scizor). Veniva inventata la meccanica dell’oggetto tenuto da un Pokémon, come la Bacca per recuperare i PS, e anche quella dell’allevamento tramite le uova. In più, fece il suo debutto sia il ciclo giorno/notte (e il conseguente cambio di giorni) e il nuovo HUD per la Borsa, decisamente gradito ai tempi. Infine la statistica Speciale di prima gen venne divisa in Attacco Speciale e Difesa Speciale. Dato che si parla unicamente di meccaniche e feature di gameplay, non citerò cose come la doppia regione.
Poi arrivò Hoenn e cambiò tutto
La serie Pokémon ebbe la prima svolta significativa con i capitoli di Hoenn, ossia il trio Zaffiro Rubino Smeraldo. Questi titoli rivoluzionarono Pokémon, con la nascita delle lotte in doppio! Al tempo non funzionavano esattamente come adesso, per esempio se andava k.o un Pokémon in una slot doveva prima essere cambiato (se possibile) e poi sarebbero arrivate le eventuali mosse successive, e come sappiamo ora non funziona così.
Le poche bacche presenti a Jotho in seconda gen fecero spazio a una varietà gigantesca di bacche nuove, alcune dei restyling di quelle vecchie (come la Baccarancia che prendeva il posto della Bacca base) e altre con effetti inediti. Parlando di strumenti tenuti dai Pokémon, impossibile non citare i primi strumenti da competitivo come la Bendascelta. Altra introduzione drastica fu quella delle Abilità, ulteriore spintarella sul fronte competitivo dopo due anni in cui il focus era principalmente su quello collezionistico. C’era però spazio anche per meccaniche di esplorazione, come l’uso delle nuove mosse Cascata e Sub. A spiccare sono anche i meteo, altra introduzione della terza gen, che divenne cruciale nel mondo competitivo degli anni avvenire.
Vennero inventate anche le Gare Pokémon, che purtroppo non hanno avuto una vita poi troppo longeva, dando la possibilità di cimentarsi con un nuovo tipo di gameplay, simile a quello base ma con dinamiche diverse. Tra le non meccaniche ovviamente spicca il Parco Lotta, ma come detto il nostro focus è su altro.
Dalla quarta gen in poi una costante serie di rifiniture
La serie Pokémon non ha più avuto una così massiva introduzione di nuove meccaniche come in terza generazione, infatti dalla quarta si ha avuto la sensazione che le meccaniche base c’erano ormai tutte e andavano solo limate. Impossibile però non dare un grosso peso al cambiamento del concetto di mosse speciali e fisiche, prima divise in base al tipo e dalla quarta gen categorizzate singolarmente. Ecco quindi che Iper Raggio diventa mossa Speciale per esempio, così come Fangobomba e Palla Ombra (rendendo Pokémon come Gengar finalmente utilizzabili). I pugni elementali di contro diventavano mosse fisiche, toglieno molto appeal competitivo a Pokémon come Alakazam.
Vennero introdotti nuovi strumenti per il competitivo, le lotte in doppio cominciarono a funzionare come quelle odierne e vennero introdotte molte mosse tutt’ora usatissime, come Cannonflash, Geoforza, Energipalla, Gigaimpatto (il nuovo “Iper Raggio” fisico), Distortozona, Ventoincoda e altre ancora. Non ha a che fare con il gameplay, ma l’introduzione della lore sulla genesi del mondo Pokémon è un dettaglio preziosissimo per la serie Pokémon.
La quinta generazione non ebbe chissà quante introduzioni, probabilmente la novità più grande era in Bianco e Nero con una regione unicamente composta da Pokémon nuovi fino al completamento della Lega. Questa caratteristica ha portato all’introduzione di moltissimi Pokémon nuovi, più del solito per un gioco Pokémon, e alcuni di questi hanno anche avuto vita competitiva fino ad oggi.
A livello puramente di meccaniche, probabilmente la cosa più gradita è stato il cambiamento delle MT rese a uso infinito, dando modo di buildare i propri team senza dover utilizzare troppe risorse nell’insegnamento delle mosse. Venne aggiunta anche la possibilità di incontrare due Pokémon selvatici alla volta, in zone d’erba speciali, cosa che aiutava davvero molto il leveling del proprio team. In Bianco e Nero 2, nello specifico, venne anche inventato il concetto di fusione tra due Pokémon che venne poi ripreso più volte nei capitoli successivi.
XY e la maledizione del 3D
Con il passaggio su 3DS, XY furono i primi capitoli 3D della serie Pokémon (di quella principale, per essere precisi). Questa scelta è stata forse molto più croce che delizia per la serie, oltre che per Game Freak. Si tratta del primo passo falso della serie Pokémon, un’esperienza di gioco davvero poco accattivante e molto dimenticabile, pur se comunque delle utilità le ha avute eccome.
In sesta generazione è stata introdotta la Megaevoluzione, meccanica di lotta che permette di trasformare un singolo Pokémon in un Mega se ha la propria Megapietra come strumento tenuto. Le Mega hanno statistiche e, quasi sempre, abilità diverse dal Pokémon base. E dato che Charizard non deve smettere di vendere anche solo mezzo pupazzetto, Dio ce ne scampi, di Mega ne ha avute due! La cosa positiva era però tutta la serie di migliorie al competitivo, tra miglioramenti alla quality of life (qol) nel breeding con le orde e il Condividi Esperienza attivo per tutto il team, oltre la rifinitura dell’HUD nelle lotte competitive. Da questo momento in poi, le meccaniche e le feature andranno a migliorare principalmente quell’aspetto, con però alcune eccezioni.
La prima la troviamo nei remake di Rubino e Zaffiro, dato che per la prima (e ultima finora) volta nella serie Pokémon viene dato modo di volare sopra la regione per davvero, con tanto di esplorazione dei cieli di Hoenn e accesso a portali e zone segrete nel post game. Sia in XY che nei remake, però, il 3D e soprattutto la nascita di cutscene con una vera e propria regia hanno rappresentato una tediosità maggiore nell’esperienza di gioco. Pokémon sembrava non essere adatto al 3D, quasi come se lo rigettasse a tratti.
La situazione non migliora nemmeno con la settima generazione, per quanto Sole e Luna (anche se decisamente meglio in Ultra Sole e Ultra Luna) abbiano introdotto il concetto di Boss Fight contro un Pokémon, sostitutiva dello scontro in Palestra. Anche in questo caso nuovi miglioramenti alla qol del farming, nuovi strumenti e l’introduzione della Mossa Z. Però il 3D e la gestione degli eventi attraverso le cutscene continuano a rallentare inutilmente il ritmo del gioco, soprattutto perché né accelerabili né skippabili.
Pokémon Spada e Scudo, il punto più basso
Concludiamo con il punto più basso della serie Pokémon, che se con la settima gen aveva generalmente fatto passi avanti rispetto a XY, beh, con Spada e Scudo ne fa parecchi indietro. Forse l’unico gioco Pokémon realmente vicino all’insufficienza, alla luce di carenze inammissibili per una serie di questo calibro. Ma di Spada e Scudo e delle sue carenze ne abbiamo già parlato mille volte, quindi inutile proseguire su cose già dette e ridette.
Il punto è che in ogni caso, piaccia o meno, tutti i giochi Pokémon hanno inventato qualcosa o introdotto novità/modifiche significative. Di Spada e Scudo per esempio si parla sempre di Dynamax, ma anche la velocità dinamica non va affatto sottovalutata.
Per questo parlare della serie Pokémon come composta da giochi tutti uguali è a dir poco inappropriato, e non può esserlo solo perché si tratta sempre di GDR a turni classico (altrimenti Dragon Quest sarebbe pattume, e non è decisamente così). La sensazione che danno molti fan quando si lamentano di queste cose, onestamente, è la stessa che direbbe un cliente di una pizzeria a taglio che si lamenta dell’assenza degli spaghetti con le vongole nel bancone. Se hai cambiato gusti/non ti piace più la serie, gioca a uno dei miliardi di altri giochi presenti sul mercato, non pretendere che la serie Pokémon cambi per far contento te o altri. Riuscirà, questa gente, a capire un concetto così semplice un giorno? Ho i miei forti dubbi.
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