GDR Speciali

Bloodborne: l’apice di PlayStation 4 – aspettando Elden Ring

bloodborne mod cacciatore

Bloodborne è stato uno dei videogiochi migliori degli ultimi anni, un’esclusiva PlayStation 4 che rappresenta tutt’oggi forse il punto più alto della quarta console fissa di Sony. Un titolo che offriva un’ambientazione molto ben realizzata, un contesto narrativo intrigante e un gameplay solido e di altissima qualità, con l’unica pecca (inevitabile nel 2015) di esser limitato ai 30 fps.

Sperando che un giorno Bloodborne a 60 fps arrivi, magari come definitive edition per PlayStation 5, oggi ne parliamo nella rubrica “aspettando Elden Ring”, come terza tappa del recap sulla storia dei Soulslike di FromSoftware dal boom di Dark Souls in poi. Iniziamo!

Bloodborne è un capolavoro? No, ma ci va molto vicino

Anche se la perfezione non esiste ci sono opere che a questo concetto ci vanno dannatamente vicino, come nel caso di Bloodborne. Uscito nel 2015 come esclusiva per PlayStation 4, e tutt’ora tale seppur ovviamente giocabile in retrocompatibilità su PS5, rappresentò un autentico punto di svolta sia per FromSoftware sia per la console Sony.


PS4 era ancora a secco di titoli di richiamo, videogiochi che potessero fare da system seller a tutti gli effetti, ruolo che di certo non potevano ricoprire iNfamous, Killzone o The Order 1886. Nel frattempo i due capitoli di Dark Souls, soprattutto il primo, generarono una fan base affezionatissima e numerosa, che ben volentieri avrebbe comprato una console anche solo per giocare un titolo FromSoftware. Ecco perché quindi Sony decise di investire sul team, assicurandosi come esclusiva il loro prossimo gioco, appunto Bloodborne.

serie tv su bloodborne incubo
Fonte (Sony Interactive Entertainmnet)

Questa premessa iniziale era molto importante, dato che fu il primo titolo di FromSoftware realmente Tripla A. Sapevamo tutti quanto talento creativo avesse From, quindi l’idea che avessero tutto quel budget non poteva che mettere l’acquolina in bocca. Se poi ci aggiungiamo anche che Bloodborne, cosa più unica che rara, ha anche soddisfatto le aspettative pure dei fan più pretenziosi, beh, la ricetta del system seller fu completata… anche se non senza problemi.

La 1.0 di Bloodborne, così come le versioni immediatamente successive del titolo, era afflitta da dei problemi tecnici non debilitanti ma fastidiosi. Anzitutto dei caricamenti a dir poco eterni, in un gioco in cui teletrasportarsi da un’area all’altra era una componente importante della progressione. Il secondo macro problema era la telecamera, da sempre il tallone d’achille dei giochi From ma che su Bloodborne era addirittura più problematica. Il terzo e ultimo macro problema era invece il framerate, in primis limitato ai 30 fps e mai realmente stabili su PS4 base.

Anche in questo caso bisogna mettere le mani avanti sull’ultimo punto. Pochi giochi per console avevano un framerate decente su PlayStation 4 e Xbox One, quindi un console gamer non ha realmente sofferto della cosa su Bloodborne. Se invece si veniva dal mondo PC, perché magari è lì che ci si era goduti Dark Souls, e si passava a Bloodborne era un delirio (presente, sono tra quelli che hanno delirato). La maggior parte di quelli che chiedono a gran voce i 60 fps su PS5 per Bloodborne, non a caso, sono i fan di quella categoria.

Problemi tecnici a parte però…

… Bloodborne è un gioco pazzesco. Seriamente, FromSoftware nel 2015 ha tirato fuori il primo vero motivo per comprarsi una PlayStation 4, che ricordiamo non essere retrocompatibile nativamente con PS3, di conseguenza non era scontato abbandonare la vecchia console e “bruciarsi” il parco titoli fino a quel momento accumulato.


Ora passare di gen è indolore, si mantengono tutti i giochi che si hanno e anzi molti migliorano anche, ma prima appunto non era così. Eppure Bloodborne era talmente mastodontico che fece dimenticare a tutti di questa cosa, dando uno sprint talmente poderoso a PS4 che non sarebbe sbagliato definirlo il turning point della console war d’ottava gen. A far decollare realmente la qualità del titolo è stato però un singolo fattore: il combat system.

serie tv su bloodborne viaggio rapido
Fonte (Sony Interactive Entertainmnet)

Bloodborne era un Dark Souls più veloce, più reattivo (se paragonato alle versioni console dei Souls lo era), più soddisfacente nel feedback dei colpi dati e ricevuti e che era una vera sfida anche per i veterani dei primi due Souls. In fondo Dark Souls, a posteriori, era un gioco tutto sommato abbordabile. Dark Souls 2 era solo molto punitivo con le imboscate, ma se non lo si gioca in blind perde il 70% della difficoltà. Bloodborne è tosto sempre, che tu sia alla prima o alla trentesima run.

Un gioco che, tra le altre cose, ci ha mostrato quanto sia talentuoso Miyazaki come Game Designer. Molti giocatori parlano del combattimento e delle ambientazioni in senso generale e fanno bene, l’ho appena fatto anche io del resto, ma ci sta un dettaglio che secondo me è il vero segreto di Bloodborne: il recupero della vita contrattaccando.

Quando veniamo colpiti da un nemico, qualsiasi esso sia, se poi contrattacchiamo nei pochissimi secondi successivi recuperiamo punti vita, ad ogni nostro colpo andato a segno. Semplicemente geniale, da scuola di Game Design, perché così facendo si spinge il giocatore a non tenere quasi mai un atteggiamento passivo, valorizzando la componente action meravigliosa imbastita da FromSoftware. Come una squadra di calcio che gioca bene ma che, con un regista a centrocampo ad accelerare il gioco, gioca molto meglio.

serie tv su bloodborne yharnam
Fonte (Sony Interactive Entertainment)

Un gioco che già di base era davvero ottimo, con meccaniche come la schivata che a mio avviso hanno la loro miglior versione in Bloodborne. Poi io sono sempre stato più tipo da schiva e attacca più che da para e attacca, quindi mi rendo conto che potrei essere un filino di parte. Insomma, se pur con qualche piccola lacuna, possiamo tranquillamente dire che Bloodborne sia molto vicino a un capolavoro e, sempre secondo me, se un giorno dovessero veramente farne una versione a 60 fps lo diventerà al 100%. Sperando che Elden Ring il bersaglio del capolavoro lo possa invece centrare in pieno. Aspettando Elden Ring torna a Gennaio, dove parleremo dell’ultimo gioco rimasto: Dark Souls 3!


Cosa ne pensi di Bloodborne? Su quale PlayStation ci hai giocato? Dicci la tua con un commento se ti va! Ricordati di seguirci su Instagram per non perderti i prossimi speciali, trovi uno degli ultimi cliccando qui sotto!

Chi l'ha scritto?

Alessio Fuscà

Videogiocatore incallito da 17 anni, gioco al VGC di Pokémon dal 2017 e sono alla mia seconda qualificazione ai Mondiali di seguito. I videogiochi sono la mia passione e nella vita faccio il Game Designer come lavoro principale.